Tra questi, un mezzo di locomozione minimale, a trazione elettrica, che permette al conducente di muoversi in posizione eretta, senza muovere un muscolo delle gambe, e nemmeno molti altri del resto del corpo... Questo mezzo è il discendente del Segway, la pedana bilanciante con con manubrio la cui flessione indica la direzione in cui ci si vuole spostare.
Sto parlando del Self Balancing Scooter o, come impropriamente chiamato da molti, l'Hoverboard.
Non meriterebbe alcuna riga in più di quanto già se ne parli sul web, se questa ennesima istigazione al consumo non avesse generato una storia che probabilmente, e sperabilmente, porterà qualcosa di buono ed una bella esperienza di costruzione e di sperimentazione tecnica con mia figlia Elisa e con qualche altro tra voi che avrà voglia di seguirmi.
Fortunatamente, le reiterate e sempre più frequenti apparizioni estive di questo mezzo di vanità locomotoria hanno fatto evolvere il fastidio e la commiserazione in un movimento di ricerca di come questo oggetto dubbia utilità potesse entrare nella nostra vita portando qualcosa di valore.
Questo movimento partiva dalla considerazione, strumentale ma errata, che un hoverboard fosse solo due pedane, due motori e due ruote.
Mi rendevo conto che così non era... ma allora cos'era? Sicuramente ci deve essere un meccanismo che rileva la pendenza di ogni mezza pedana per dare più o meno velocità a ciascuna ruota. Un meccanismo di controllo. Controllo... Controllore... Per un maker appassionato di schede di controllo come me, queste parole cominciavano a far tintinnare un campanello. Un sensore sicuramente misura i movimenti del piede. Chissà che tipo di sensore...
Una domanda tirava l'altra e la voglia di trovare una risposta aumentava... Fino ad arrivare all'idea, condivisa con le ragazze: ce ne facciamo uno con le nostre mani che ci insegni, facendo, come funziona un mezzo elettrico e ci sfidi ad utilizzare attrezzi, creatività e qualche riga di codice per capire qualcosa di nuovo e creare, dalla banalità, un oggetto unico.
La sfida era aperta. Così è iniziata questa storia.
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